Nell'era attuale, la sostenibilità ambientale e l'adozione di pratiche eco-friendly sono diventate priorità fondamentali per molte aziende in Europa e nel resto del mondo. In questo contesto, la green economy rappresenta un modello di sviluppo che promuove la crescita economica sostenibile e il benessere sociale, riducendo al minimo l'impatto sull'ambiente.
Una delle sfide più importanti per le aziende è il riciclo efficace degli scarti industriali, al fine di ridurre l'inquinamento e sfruttare al massimo le risorse disponibili.
Questo articolo analizza cos'è la green economy, la sua importanza, i sei pilastri su cui si basa e i vantaggi che offre. Inoltre, sottolinea l'importanza del riciclaggio della plastica e della gestione dei rifiuti industriali.
Con il termine green economy si fa riferimento ad un modello economico che promuove l'adozione di best practices basate sui principi di efficienza energetica, utilizzo responsabile delle risorse e promozione di fonti rinnovabili.
Questo approccio favorisce la riduzione delle emissioni di CO2, la conservazione della biodiversità e la tutela dell'ecosistema. Inoltre, promuove lo sviluppo di nuove tecnologie e soluzioni innovative per affrontare le sfide ambientali attuali.
Questi risultati nascono da un focus sull'equilibrio tra crescita economica e sostenibilità ambientale, con un occhio di riguardo alle risorse utilizzate e al loro impiego efficiente.
I vantaggi della green economy sono molteplici, ecco perché è diventata una scelta quasi obbligata:
- l'adozione di pratiche sostenibili contribuisce in maniera significativa a ridurre l'impatto dei cambiamenti climatici;
- l'adozione di questo approccio riduce in maniera significativa l'inquinamento, quindi, le emissioni di gas serra nell'ambiente e l'impatto sulla salute pubblica;
- grazie alle best practices in ambito green si contribuisce in maniera significativa alla conservazione delle risorse naturali perché se ne riduce l'impiego non necessario;
- è congenita a questo sistema economico la promozione dello sviluppo di tecnologie innovative e nuovi posti di lavoro "green";
- la filosofia dietro alla green economy contribuisce all'equità sociale e al benessere generale della comunità di riferimento.
La green economy poggia su sei pilastri fondamentali:
Energia sostenibile: Promuovere l'uso di fonti energetiche rinnovabili e migliorare l'efficienza energetica;
Trasporto sostenibile: Incoraggiare opzioni di trasporto ecologiche e ridurre le emissioni di carbonio del settore dei trasporti;
Agricoltura sostenibile: Promuovere l'agricoltura biologica, ridurre gli input chimici e sostenere la produzione alimentare locale e sostenibile;
Gestione sostenibile dell'acqua: Garantire un uso efficiente dell'acqua, ridurre l'inquinamento idrico e preservare le risorse idriche;
Gestione sostenibile dei rifiuti: Incoraggiare la riduzione dei rifiuti, il riciclaggio e promuovere i principi dell'economia circolare;
Protezione e ripristino degli ecosistemi: Preservare la biodiversità, conservare gli habitat naturali e riportare gli ecosistemi al loro stato originario.
Nel contesto europeo si sta affiancando al termine "green economy" anche quello di "green growth". Sebbene entrambi i concetti mirino a promuovere lo sviluppo sostenibile, esistono delle differenze tra di loro.
L'adozione di un modello economico basato sulla green economy si concentra sull'integrazione delle dimensioni ambientale, sociale ed economica, sottolineando la necessità di un cambiamento radicale della società, andando dunque a toccare tutti gli aspetti della vita, lavorativa e non.
Con il termine Green Growth si fa riferimento alla crescita economica come conseguenza naturale dell'adozione di prassi che tutelano l'ambiente. La crescita verde, invece, si concentra principalmente sul raggiungimento della crescita economica attraverso misure rispettose dell'ambiente, trascurando aspetti rilevanti della società nel suo complesso.
Nell'ambito della green economy, il riciclo degli scarti industriali svolge un ruolo chiave. Gli scarti provenienti da processi produttivi possono essere una fonte preziosa di materiali secondari, che altrimenti verrebbero smaltiti in discarica o inceneriti, generando inquinamento e spreco di risorse.
Attraverso il riciclo, è possibile recuperare questi materiali e reintrodurli nel ciclo produttivo, riducendo così l'impatto ambientale complessivo e contribuendo alla transizione verso un'economia circolare.
Esistono diverse strategie per implementare un sistema efficace di riciclo degli scarti industriali. Innanzitutto, è fondamentale sensibilizzare e coinvolgere i dipendenti e gli stakeholder sull'importanza del riciclo e sulla corretta gestione dei rifiuti.
Inoltre, è possibile stabilire partenariati con altre aziende o enti specializzati nella gestione dei rifiuti per assicurare un corretto smaltimento e riciclo dei materiali di scarto. L'adozione di tecnologie avanzate, come la separazione automatica dei materiali e i processi di rigenerazione, può migliorare ulteriormente l'efficienza del riciclo.
Il riciclo della plastica è fondamentale perché:
- riduce la domanda di produzione di plastica vergine proveniente da combustili fossili e altre fonti energetiche non rinnovabili;
- previene la concentrazione di rifiuti di plastica nelle discariche, riducendo di conseguenza l'inquinamento ambientale e l'impatto sulal fauna selvatica;
- permette di riutilizzare il materiale in scarto in nuovi prodotti, seguito opportuno processo di trasformazione e riciclo;
- contribuisce all'economia circolare, attraverso la riemissione sul mercato di plastica riciclata e riciclabile, riducendo la richiesta di plastica vergine.
Esistono due principali metodi di riciclo del materiale plastico proveniente da processi produttivi. Quello chimico e meccanico.
Il riciclo chimico è un processo in cui la plastica viene trasformata chimicamente in prodotti di base, che possono essere utilizzati per creare nuovi materiali plastici o altri prodotti chimici. Questo metodo di riciclo si basa su reazioni chimiche che rompono le catene di polimeri della plastica in componenti più piccoli, chiamati monomeri o oli base. Questi monomeri o oli possono essere utilizzati per sintetizzare nuovi polimeri o prodotti chimici.
Un esempio di riciclo chimico è la depolimerizzazione termica. In questo processo, la plastica viene sottoposta a alte temperature in un ambiente controllato, rompendo le catene polimeriche e producendo monomeri utilizzabili per creare nuovi materiali. Questo metodo di riciclo può trattare diversi tipi di plastica, incluso il polistirene, il polietilene, il polipropilene e altri.
Il riciclo meccanico, noto anche come riciclo fisico, è un processo in cui la plastica viene macinata, pulita e trasformata in granuli o pellet. Questi granuli possono essere utilizzati come materia prima per la produzione di nuovi oggetti in plastica, come bottiglie, contenitori, tubi e altri prodotti.
Il processo di riciclo meccanico prevede diverse fasi. Inizialmente, la plastica viene selezionata e separata in base al tipo e al colore. Successivamente, viene macinata in frammenti più piccoli, lavata per rimuovere eventuali contaminanti e quindi essiccata. Infine, la plastica viene fusa e trasformata in granuli che possono essere utilizzati per la produzione di nuovi prodotti.
Il riciclo meccanico è ampiamente utilizzato per il riciclo di bottiglie di plastica, contenitori, imballaggi e altri oggetti in plastica rigida
Entrambi i metodi di riciclo, chimico e meccanico, offrono vantaggi significativi in termini di riduzione dei rifiuti, conservazione delle risorse e riduzione dell'impatto ambientale.
Gianeco da anni si occupa di riciclo meccanico di bioplastiche ed elastomeri termoplastici trasformandoli in polimeri riutilizzabili in svariati settori e produzioni.
Come è possibile abbracciare i principi della green economy all'interno della propria azienda? Uno dei primi passi è l'adozione di un piano di riciclo dei rifiuti di post-produzione.
Stringere rapporti con aziende che si impegnano a riciclare gli scarti di produzione e a dare loro una nuova vita permette di contribuire in maniera significativa all'economia circolare, riducendo il proprio impatto ambientale.
Aziende come Gianeco si occupano di ritirare scarti di bioplastica BIOGEO ed elastomeri termoplastici ELASTOGEO per trasformarli in materiale riciclato immediatamente riutilizzabile per nuove produzioni. E' importante affidarsi ad aziende certificate capaci di restituire informazioni chiare sulle proprietà del materiale riciclato di modo da garantire una continuità nel processo produttivo e di approvigionamento.
Se sei un'azienda che si occupa di realizzare compound o prodotti finiti e stai cercando bioplastica ed elastomeri termoplastici riciclati come PLA, PBAT, TPU, SBS, SEBS contatta Gianeco.
CONTATTACI PER MAGGIORI INFORMAZIONI.Nell'era attuale, la sostenibilità ambientale e l'adozione di pratiche eco-friendly sono diventate priorità fondamentali per molte aziende in Europa e nel resto del mondo. In questo contesto, la green economy rappresenta un modello di sviluppo che promuove la crescita economica sostenibile e il benessere sociale, riducendo al minimo l'impatto sull'ambiente.
Una delle sfide più importanti per le aziende è il riciclo efficace degli scarti industriali, al fine di ridurre l'inquinamento e sfruttare al massimo le risorse disponibili.
Questo articolo analizza cos'è la green economy, la sua importanza, i sei pilastri su cui si basa e i vantaggi che offre. Inoltre, sottolinea l'importanza del riciclaggio della plastica e della gestione dei rifiuti industriali.
Con il termine green economy si fa riferimento ad un modello economico che promuove l'adozione di best practices basate sui principi di efficienza energetica, utilizzo responsabile delle risorse e promozione di fonti rinnovabili.
Questo approccio favorisce la riduzione delle emissioni di CO2, la conservazione della biodiversità e la tutela dell'ecosistema. Inoltre, promuove lo sviluppo di nuove tecnologie e soluzioni innovative per affrontare le sfide ambientali attuali.
Questi risultati nascono da un focus sull'equilibrio tra crescita economica e sostenibilità ambientale, con un occhio di riguardo alle risorse utilizzate e al loro impiego efficiente.
I vantaggi della green economy sono molteplici, ecco perché è diventata una scelta quasi obbligata:
- l'adozione di pratiche sostenibili contribuisce in maniera significativa a ridurre l'impatto dei cambiamenti climatici;
- l'adozione di questo approccio riduce in maniera significativa l'inquinamento, quindi, le emissioni di gas serra nell'ambiente e l'impatto sulla salute pubblica;
- grazie alle best practices in ambito green si contribuisce in maniera significativa alla conservazione delle risorse naturali perché se ne riduce l'impiego non necessario;
- è congenita a questo sistema economico la promozione dello sviluppo di tecnologie innovative e nuovi posti di lavoro "green";
- la filosofia dietro alla green economy contribuisce all'equità sociale e al benessere generale della comunità di riferimento.
La green economy poggia su sei pilastri fondamentali:
Energia sostenibile: Promuovere l'uso di fonti energetiche rinnovabili e migliorare l'efficienza energetica;
Trasporto sostenibile: Incoraggiare opzioni di trasporto ecologiche e ridurre le emissioni di carbonio del settore dei trasporti;
Agricoltura sostenibile: Promuovere l'agricoltura biologica, ridurre gli input chimici e sostenere la produzione alimentare locale e sostenibile;
Gestione sostenibile dell'acqua: Garantire un uso efficiente dell'acqua, ridurre l'inquinamento idrico e preservare le risorse idriche;
Gestione sostenibile dei rifiuti: Incoraggiare la riduzione dei rifiuti, il riciclaggio e promuovere i principi dell'economia circolare;
Protezione e ripristino degli ecosistemi: Preservare la biodiversità, conservare gli habitat naturali e riportare gli ecosistemi al loro stato originario.
Nel contesto europeo si sta affiancando al termine "green economy" anche quello di "green growth". Sebbene entrambi i concetti mirino a promuovere lo sviluppo sostenibile, esistono delle differenze tra di loro.
L'adozione di un modello economico basato sulla green economy si concentra sull'integrazione delle dimensioni ambientale, sociale ed economica, sottolineando la necessità di un cambiamento radicale della società, andando dunque a toccare tutti gli aspetti della vita, lavorativa e non.
Con il termine Green Growth si fa riferimento alla crescita economica come conseguenza naturale dell'adozione di prassi che tutelano l'ambiente. La crescita verde, invece, si concentra principalmente sul raggiungimento della crescita economica attraverso misure rispettose dell'ambiente, trascurando aspetti rilevanti della società nel suo complesso.
Nell'ambito della green economy, il riciclo degli scarti industriali svolge un ruolo chiave. Gli scarti provenienti da processi produttivi possono essere una fonte preziosa di materiali secondari, che altrimenti verrebbero smaltiti in discarica o inceneriti, generando inquinamento e spreco di risorse.
Attraverso il riciclo, è possibile recuperare questi materiali e reintrodurli nel ciclo produttivo, riducendo così l'impatto ambientale complessivo e contribuendo alla transizione verso un'economia circolare.
Esistono diverse strategie per implementare un sistema efficace di riciclo degli scarti industriali. Innanzitutto, è fondamentale sensibilizzare e coinvolgere i dipendenti e gli stakeholder sull'importanza del riciclo e sulla corretta gestione dei rifiuti.
Inoltre, è possibile stabilire partenariati con altre aziende o enti specializzati nella gestione dei rifiuti per assicurare un corretto smaltimento e riciclo dei materiali di scarto. L'adozione di tecnologie avanzate, come la separazione automatica dei materiali e i processi di rigenerazione, può migliorare ulteriormente l'efficienza del riciclo.
Il riciclo della plastica è fondamentale perché:
- riduce la domanda di produzione di plastica vergine proveniente da combustili fossili e altre fonti energetiche non rinnovabili;
- previene la concentrazione di rifiuti di plastica nelle discariche, riducendo di conseguenza l'inquinamento ambientale e l'impatto sulal fauna selvatica;
- permette di riutilizzare il materiale in scarto in nuovi prodotti, seguito opportuno processo di trasformazione e riciclo;
- contribuisce all'economia circolare, attraverso la riemissione sul mercato di plastica riciclata e riciclabile, riducendo la richiesta di plastica vergine.
Esistono due principali metodi di riciclo del materiale plastico proveniente da processi produttivi. Quello chimico e meccanico.
Il riciclo chimico è un processo in cui la plastica viene trasformata chimicamente in prodotti di base, che possono essere utilizzati per creare nuovi materiali plastici o altri prodotti chimici. Questo metodo di riciclo si basa su reazioni chimiche che rompono le catene di polimeri della plastica in componenti più piccoli, chiamati monomeri o oli base. Questi monomeri o oli possono essere utilizzati per sintetizzare nuovi polimeri o prodotti chimici.
Un esempio di riciclo chimico è la depolimerizzazione termica. In questo processo, la plastica viene sottoposta a alte temperature in un ambiente controllato, rompendo le catene polimeriche e producendo monomeri utilizzabili per creare nuovi materiali. Questo metodo di riciclo può trattare diversi tipi di plastica, incluso il polistirene, il polietilene, il polipropilene e altri.
Il riciclo meccanico, noto anche come riciclo fisico, è un processo in cui la plastica viene macinata, pulita e trasformata in granuli o pellet. Questi granuli possono essere utilizzati come materia prima per la produzione di nuovi oggetti in plastica, come bottiglie, contenitori, tubi e altri prodotti.
Il processo di riciclo meccanico prevede diverse fasi. Inizialmente, la plastica viene selezionata e separata in base al tipo e al colore. Successivamente, viene macinata in frammenti più piccoli, lavata per rimuovere eventuali contaminanti e quindi essiccata. Infine, la plastica viene fusa e trasformata in granuli che possono essere utilizzati per la produzione di nuovi prodotti.
Il riciclo meccanico è ampiamente utilizzato per il riciclo di bottiglie di plastica, contenitori, imballaggi e altri oggetti in plastica rigida
Entrambi i metodi di riciclo, chimico e meccanico, offrono vantaggi significativi in termini di riduzione dei rifiuti, conservazione delle risorse e riduzione dell'impatto ambientale.
Gianeco da anni si occupa di riciclo meccanico di bioplastiche ed elastomeri termoplastici trasformandoli in polimeri riutilizzabili in svariati settori e produzioni.
Come è possibile abbracciare i principi della green economy all'interno della propria azienda? Uno dei primi passi è l'adozione di un piano di riciclo dei rifiuti di post-produzione.
Stringere rapporti con aziende che si impegnano a riciclare gli scarti di produzione e a dare loro una nuova vita permette di contribuire in maniera significativa all'economia circolare, riducendo il proprio impatto ambientale.
Aziende come Gianeco si occupano di ritirare scarti di bioplastica BIOGEO ed elastomeri termoplastici ELASTOGEO per trasformarli in materiale riciclato immediatamente riutilizzabile per nuove produzioni. E' importante affidarsi ad aziende certificate capaci di restituire informazioni chiare sulle proprietà del materiale riciclato di modo da garantire una continuità nel processo produttivo e di approvigionamento.
Se sei un'azienda che si occupa di realizzare compound o prodotti finiti e stai cercando bioplastica ed elastomeri termoplastici riciclati come PLA, PBAT, TPU, SBS, SEBS contatta Gianeco.
CONTATTACI PER MAGGIORI INFORMAZIONI.