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Comprendere la Differenza tra Biodegradabile e Compostabile: Una Guida Completa

31/05/2023
Bioplastiche

L'economia circolare si basa sul principio di ridurre, riutilizzare, riciclare e ripristinare i materiali e le risorse, anziché seguirne un modello lineare di produzione e consumo. In questo contesto l'adozione di materiali sostenibili e pratiche di riciclo sta diventando sempre più cruciale nel settore industriale.

Le aziende sono sempre più consapevoli dell'importanza di ridurre l'impatto ambientale delle proprie attività e di promuovere soluzioni più eco-friendly. In questa prospettiva, i biopolimeri riciclati stanno emergendo come una scelta promettente per compoundatori e utilizzatori finali che desiderano adottare materiali sostenibili nella loro produzione.

In questa guida, ci concentreremo sulla differenza fondamentale tra materiali biodegradabili e compostabili, offrendo informazioni dettagliate e chiarimenti per aiutare compoundatori e utilizzatori finali a prendere decisioni consapevoli e informate. 

Definizione di biodegradabilità e compostabilità e come vengono misurate

Quando si parla di materiali sostenibili, due termini che spesso vengono menzionati sono "biodegradabile" e "compostabile". Sebbene possano sembrare simili, è importante comprendere la differenza fondamentale tra di loro.

I materiali biodegradabili sono in grado di degradarsi naturalmente nel tempo attraverso l'azione di agenti biologici come batteri, funghi o enzimi. Durante questo processo di biodegradazione, i materiali si scompongono in elementi più semplici, come acqua, anidride carbonica e biomassa. Questa scomposizione avviene in modo naturale e può richiedere tempi variabili a seconda del materiale e delle condizioni ambientali.

D'altra parte, i materiali compostabili sono una sottocategoria dei materiali biodegradabili, ma con requisiti più specifici. Un materiale viene considerato compostabile se può essere completamente decomposto in un compostaggio industriale o domestico. Durante il processo di compostaggio, i materiali compostabili si scompongono in compost, che può essere utilizzato come fertilizzante per il terreno. È importante notare che i materiali compostabili richiedono condizioni di compostaggio specifiche, come temperatura, umidità e presenza di batteri specifici.

La biodegradabilità e la compostabilità vengono misurate attraverso test standardizzati e specifici. Questi test determinano la velocità e l'estensione della decomposizione dei materiali in determinate condizioni ambientali.

Per la biodegradabilità, il test più comune è il test di biodegradazione aerobica o anaerobica, che valuta la scomposizione del materiale in presenza di ossigeno o in assenza di ossigeno, rispettivamente. I test di biodegradazione possono essere eseguiti in laboratorio o in ambienti controllati, seguendo le linee guida degli standard internazionali.

Per quanto riguarda la compostabilità, i materiali compostabili devono essere sottoposti a test di compostaggio, che simulano le condizioni di un impianto di compostaggio industriale o domestico. Questi test valutano la velocità e l'efficienza della decomposizione dei materiali, nonché la qualità del compost prodotto.

I vantaggi dei materiali biodegradabili e compostabili includono:

-Riduzione dei rifiuti in discarica e della dipendenza da risorse vergini

-Minore impatto ambientale durante il processo di degradazione

-Potenziale per il recupero di energia durante la decomposizione

Tuttavia, è importante considerare anche le limitazioni di queste opzioni:

-La biodegradazione potrebbe richiedere tempi lunghi, rendendo necessarie condizioni specifiche per una degradazione efficace

-I materiali compostabili richiedono impianti di compostaggio adeguati e il corretto smaltimento per degradarsi in modo efficace

-Il costo e la disponibilità di materiali biodegradabili e compostabili potrebbero essere più elevati rispetto ai materiali tradizionali

In conclusione, sia i materiali biodegradabili che i materiali compostabili offrono alternative sostenibili ai materiali tradizionali. La scelta tra i due dipende dalle esigenze specifiche, dalle condizioni ambientali e dai sistemi di smaltimento disponibili. 

Normative e certificazioni relative ai materiali biodegradabili e compostabili

Nel contesto dei materiali biodegradabili e compostabili, esistono diverse normative e certificazioni che aiutano a garantire la qualità e la conformità dei prodotti

A livello europeo, uno dei principali riferimenti normativi è la norma EN 13432, che definisce i requisiti di compostabilità e i criteri di prova per imballaggi e rifiuti di imballaggio. Questa norma stabilisce parametri come la percentuale di materiale biodegradabile, la velocità di biodegradazione e la qualità del compost prodotto.

Inoltre, alcuni marchi di conformità riconosciuti a livello europeo per i materiali biodegradabili e compostabili includono il marchio "OK Compost" dell'ente di certificazione TÜV Austria, il marchio "Seedling" dell'associazione europea di compostaggio e biodegradazione (European Bioplastics), e il marchio "Home Compostable" dell'ente di certificazione DIN CERTCO.

Questi marchi di conformità indicano che i materiali sono stati testati e certificati secondo gli standard specifici di compostabilità e biodegradabilità.

Per identificare e scegliere i materiali biodegradabili e compostabili certificati, è importante prestare attenzione ai seguenti punti:

Certificazioni riconosciute: Cerca materiali che abbiano ottenuto certificazioni da enti di certificazione riconosciuti a livello internazionale, come quelli menzionati in precedenza.

Etichette e marcature: Controlla se i materiali presentano etichette o marcature che indicano la conformità alle norme specifiche di compostabilità e biodegradabilità.

Documentazione e dichiarazioni: Richiedi ai fornitori di fornire documentazione ufficiale, come certificati di conformità, relazioni di test o dichiarazioni del produttore che attestino la qualità e la conformità dei materiali.

Valutazione delle caratteristiche: Valuta le caratteristiche tecniche e le prestazioni dei materiali biodegradabili e compostabili in base alle tue esigenze specifiche di produzione.

È importante sottolineare che la conformità alle normative e alle certificazioni non è l'unico fattore da considerare nella scelta dei materiali biodegradabili e compostabili. È altrettanto importante valutare le proprietà dei materiali in base alle specifiche esigenze applicative, come resistenza, durabilità e requisiti di lavorazione.

Quindi, qual è la differenza tra biodegradabile e compostabile?

Un rifiuto biodegradabile si degrada in modo naturale in circa 6 mesi, ma non è innocuo per l’ambiente. Di conseguenza, non possiamo conferire i materiali biodegradabili nell’umido, ma vanno smaltiti in modo corretto. 

Un rifiuto compostabile, invece, si degrada in molto meno tempo (meno di 3 mesi), dando vita ad un sottoprodotto naturale, inerte, che ha anche una sua utilità nell’agricoltura biologica. Per questo motivo, possiamo (e dobbiamo) conferire il materiale compostabile nell’umido senza problemi. 

In conclusione, un prodotto compostabile è anche biodegradabile, ma non vale anche il contrario

Quindi, se sull’etichetta del prodotto acquistato è indicato “biodegradabile” o “compostabile”, non vanno intesi come sinonimi e non vanno gestiti allo stesso modo.

Perché rivolgersi a Gianeco per soluzioni sostenibili per l'industria

Abbiamo dunque compreso che biodegradabile è riciclabile, pertanto da preferire nell’ottica di un’economia circolare. Pertanto suggeriamo di optare per bioplastiche riciclate come ad esempio il PLA riciclato da Gianeco, 100% biodegradabile attraverso il compostaggio industriale.

Gianeco è un'azienda italiana all'avanguardia nel settore del recupero e del riciclo di biopolimeri e poliuretani, nonché nella distribuzione di bioplastiche ed elastomeri termoplastici riciclati.

Gianeco si impegna a fornire soluzioni sostenibili e di alta qualità per l'industria, promuovendo l'adozione di materiali riciclati e biodegradabili. Attraverso processi innovativi di recupero e riciclo, Gianeco si dedica a trasformare rifiuti di plastica in risorse preziose, riducendo così la dipendenza dai materiali vergini e contribuendo alla conservazione delle risorse naturali.

I biopolimeri riciclati sono ottenuti attraverso il processo di recupero e riciclo di plastica e polimeri provenienti da diverse fonti, come imballaggi, articoli monouso e rifiuti post-industriali.

I biopolimeri riciclati offrono una vasta gamma di caratteristiche e prestazioni che li rendono adatti a diverse applicazioni industriali. Possono presentare proprietà simili a quelle dei materiali vergini, come resistenza meccanica, flessibilità, trasparenza e resistenza chimica. Tuttavia, è importante considerare che le proprietà dei biopolimeri riciclati possono variare a seconda delle fonti di plastica riciclata utilizzate e dei processi di riciclo impiegati.

Numerose aziende hanno abbracciato l'utilizzo di biopolimeri riciclati nella loro produzione, dimostrando il successo e l'efficacia di queste soluzioni sostenibili. Ad esempio:

Dell, nota azienda nel settore dell'informatica, utilizza biopolimeri riciclati derivati da bottiglie di plastica post-consumo per la fabbricazione di alcuni dei suoi prodotti, riducendo così l'utilizzo di materiali vergini e contribuendo alla riduzione dei rifiuti.

LEGO, famosa azienda produttrice di giocattoli, ha introdotto i mattoncini LEGO realizzati con biopolimeri riciclati provenienti da bottiglie di plastica riciclate. Questa iniziativa ha permesso di ridurre l'impatto ambientale dei giocattoli in plastica tradizionale.

Interface, azienda leader nel settore dei pavimenti modulari, ha sviluppato la linea di prodotti "Net-Works", che utilizza biopolimeri riciclati derivati da reti da pesca abbandonate. Questa iniziativa contribuisce alla pulizia degli oceani e promuove la conservazione delle risorse marine.

Questi esempi dimostrano che l'adozione di biopolimeri riciclati offre vantaggi sia ambientali che economici per le aziende, promuovendo una produzione più sostenibile e contribuendo all'economia circolare.

Fissa oggi stesso una prima call conoscitiva con Gianeco.

email: info@gianeco.com
tel: +39 0119370420 





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Comprendere la Differenza tra Biodegradabile e Compostabile: Una Guida Completa

31/05/2023
Bioplastiche

L'economia circolare si basa sul principio di ridurre, riutilizzare, riciclare e ripristinare i materiali e le risorse, anziché seguirne un modello lineare di produzione e consumo. In questo contesto l'adozione di materiali sostenibili e pratiche di riciclo sta diventando sempre più cruciale nel settore industriale.

Le aziende sono sempre più consapevoli dell'importanza di ridurre l'impatto ambientale delle proprie attività e di promuovere soluzioni più eco-friendly. In questa prospettiva, i biopolimeri riciclati stanno emergendo come una scelta promettente per compoundatori e utilizzatori finali che desiderano adottare materiali sostenibili nella loro produzione.

In questa guida, ci concentreremo sulla differenza fondamentale tra materiali biodegradabili e compostabili, offrendo informazioni dettagliate e chiarimenti per aiutare compoundatori e utilizzatori finali a prendere decisioni consapevoli e informate. 

Definizione di biodegradabilità e compostabilità e come vengono misurate

Quando si parla di materiali sostenibili, due termini che spesso vengono menzionati sono "biodegradabile" e "compostabile". Sebbene possano sembrare simili, è importante comprendere la differenza fondamentale tra di loro.

I materiali biodegradabili sono in grado di degradarsi naturalmente nel tempo attraverso l'azione di agenti biologici come batteri, funghi o enzimi. Durante questo processo di biodegradazione, i materiali si scompongono in elementi più semplici, come acqua, anidride carbonica e biomassa. Questa scomposizione avviene in modo naturale e può richiedere tempi variabili a seconda del materiale e delle condizioni ambientali.

D'altra parte, i materiali compostabili sono una sottocategoria dei materiali biodegradabili, ma con requisiti più specifici. Un materiale viene considerato compostabile se può essere completamente decomposto in un compostaggio industriale o domestico. Durante il processo di compostaggio, i materiali compostabili si scompongono in compost, che può essere utilizzato come fertilizzante per il terreno. È importante notare che i materiali compostabili richiedono condizioni di compostaggio specifiche, come temperatura, umidità e presenza di batteri specifici.

La biodegradabilità e la compostabilità vengono misurate attraverso test standardizzati e specifici. Questi test determinano la velocità e l'estensione della decomposizione dei materiali in determinate condizioni ambientali.

Per la biodegradabilità, il test più comune è il test di biodegradazione aerobica o anaerobica, che valuta la scomposizione del materiale in presenza di ossigeno o in assenza di ossigeno, rispettivamente. I test di biodegradazione possono essere eseguiti in laboratorio o in ambienti controllati, seguendo le linee guida degli standard internazionali.

Per quanto riguarda la compostabilità, i materiali compostabili devono essere sottoposti a test di compostaggio, che simulano le condizioni di un impianto di compostaggio industriale o domestico. Questi test valutano la velocità e l'efficienza della decomposizione dei materiali, nonché la qualità del compost prodotto.

I vantaggi dei materiali biodegradabili e compostabili includono:

-Riduzione dei rifiuti in discarica e della dipendenza da risorse vergini

-Minore impatto ambientale durante il processo di degradazione

-Potenziale per il recupero di energia durante la decomposizione

Tuttavia, è importante considerare anche le limitazioni di queste opzioni:

-La biodegradazione potrebbe richiedere tempi lunghi, rendendo necessarie condizioni specifiche per una degradazione efficace

-I materiali compostabili richiedono impianti di compostaggio adeguati e il corretto smaltimento per degradarsi in modo efficace

-Il costo e la disponibilità di materiali biodegradabili e compostabili potrebbero essere più elevati rispetto ai materiali tradizionali

In conclusione, sia i materiali biodegradabili che i materiali compostabili offrono alternative sostenibili ai materiali tradizionali. La scelta tra i due dipende dalle esigenze specifiche, dalle condizioni ambientali e dai sistemi di smaltimento disponibili. 

Normative e certificazioni relative ai materiali biodegradabili e compostabili

Nel contesto dei materiali biodegradabili e compostabili, esistono diverse normative e certificazioni che aiutano a garantire la qualità e la conformità dei prodotti

A livello europeo, uno dei principali riferimenti normativi è la norma EN 13432, che definisce i requisiti di compostabilità e i criteri di prova per imballaggi e rifiuti di imballaggio. Questa norma stabilisce parametri come la percentuale di materiale biodegradabile, la velocità di biodegradazione e la qualità del compost prodotto.

Inoltre, alcuni marchi di conformità riconosciuti a livello europeo per i materiali biodegradabili e compostabili includono il marchio "OK Compost" dell'ente di certificazione TÜV Austria, il marchio "Seedling" dell'associazione europea di compostaggio e biodegradazione (European Bioplastics), e il marchio "Home Compostable" dell'ente di certificazione DIN CERTCO.

Questi marchi di conformità indicano che i materiali sono stati testati e certificati secondo gli standard specifici di compostabilità e biodegradabilità.

Per identificare e scegliere i materiali biodegradabili e compostabili certificati, è importante prestare attenzione ai seguenti punti:

Certificazioni riconosciute: Cerca materiali che abbiano ottenuto certificazioni da enti di certificazione riconosciuti a livello internazionale, come quelli menzionati in precedenza.

Etichette e marcature: Controlla se i materiali presentano etichette o marcature che indicano la conformità alle norme specifiche di compostabilità e biodegradabilità.

Documentazione e dichiarazioni: Richiedi ai fornitori di fornire documentazione ufficiale, come certificati di conformità, relazioni di test o dichiarazioni del produttore che attestino la qualità e la conformità dei materiali.

Valutazione delle caratteristiche: Valuta le caratteristiche tecniche e le prestazioni dei materiali biodegradabili e compostabili in base alle tue esigenze specifiche di produzione.

È importante sottolineare che la conformità alle normative e alle certificazioni non è l'unico fattore da considerare nella scelta dei materiali biodegradabili e compostabili. È altrettanto importante valutare le proprietà dei materiali in base alle specifiche esigenze applicative, come resistenza, durabilità e requisiti di lavorazione.

Quindi, qual è la differenza tra biodegradabile e compostabile?

Un rifiuto biodegradabile si degrada in modo naturale in circa 6 mesi, ma non è innocuo per l’ambiente. Di conseguenza, non possiamo conferire i materiali biodegradabili nell’umido, ma vanno smaltiti in modo corretto. 

Un rifiuto compostabile, invece, si degrada in molto meno tempo (meno di 3 mesi), dando vita ad un sottoprodotto naturale, inerte, che ha anche una sua utilità nell’agricoltura biologica. Per questo motivo, possiamo (e dobbiamo) conferire il materiale compostabile nell’umido senza problemi. 

In conclusione, un prodotto compostabile è anche biodegradabile, ma non vale anche il contrario

Quindi, se sull’etichetta del prodotto acquistato è indicato “biodegradabile” o “compostabile”, non vanno intesi come sinonimi e non vanno gestiti allo stesso modo.

Perché rivolgersi a Gianeco per soluzioni sostenibili per l'industria

Abbiamo dunque compreso che biodegradabile è riciclabile, pertanto da preferire nell’ottica di un’economia circolare. Pertanto suggeriamo di optare per bioplastiche riciclate come ad esempio il PLA riciclato da Gianeco, 100% biodegradabile attraverso il compostaggio industriale.

Gianeco è un'azienda italiana all'avanguardia nel settore del recupero e del riciclo di biopolimeri e poliuretani, nonché nella distribuzione di bioplastiche ed elastomeri termoplastici riciclati.

Gianeco si impegna a fornire soluzioni sostenibili e di alta qualità per l'industria, promuovendo l'adozione di materiali riciclati e biodegradabili. Attraverso processi innovativi di recupero e riciclo, Gianeco si dedica a trasformare rifiuti di plastica in risorse preziose, riducendo così la dipendenza dai materiali vergini e contribuendo alla conservazione delle risorse naturali.

I biopolimeri riciclati sono ottenuti attraverso il processo di recupero e riciclo di plastica e polimeri provenienti da diverse fonti, come imballaggi, articoli monouso e rifiuti post-industriali.

I biopolimeri riciclati offrono una vasta gamma di caratteristiche e prestazioni che li rendono adatti a diverse applicazioni industriali. Possono presentare proprietà simili a quelle dei materiali vergini, come resistenza meccanica, flessibilità, trasparenza e resistenza chimica. Tuttavia, è importante considerare che le proprietà dei biopolimeri riciclati possono variare a seconda delle fonti di plastica riciclata utilizzate e dei processi di riciclo impiegati.

Numerose aziende hanno abbracciato l'utilizzo di biopolimeri riciclati nella loro produzione, dimostrando il successo e l'efficacia di queste soluzioni sostenibili. Ad esempio:

Dell, nota azienda nel settore dell'informatica, utilizza biopolimeri riciclati derivati da bottiglie di plastica post-consumo per la fabbricazione di alcuni dei suoi prodotti, riducendo così l'utilizzo di materiali vergini e contribuendo alla riduzione dei rifiuti.

LEGO, famosa azienda produttrice di giocattoli, ha introdotto i mattoncini LEGO realizzati con biopolimeri riciclati provenienti da bottiglie di plastica riciclate. Questa iniziativa ha permesso di ridurre l'impatto ambientale dei giocattoli in plastica tradizionale.

Interface, azienda leader nel settore dei pavimenti modulari, ha sviluppato la linea di prodotti "Net-Works", che utilizza biopolimeri riciclati derivati da reti da pesca abbandonate. Questa iniziativa contribuisce alla pulizia degli oceani e promuove la conservazione delle risorse marine.

Questi esempi dimostrano che l'adozione di biopolimeri riciclati offre vantaggi sia ambientali che economici per le aziende, promuovendo una produzione più sostenibile e contribuendo all'economia circolare.

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